Nuovi sgravi sui contributi e fondi per la formazione

28/12/2017
Cambiano gli incentivi per i nuovi contratti a tempo indeterminato che verranno sottoscritti da gennaio. Nello specifico, viene introdotto uno sgravio del 50% per i primi tre anni di contratto a tutele crescenti, con un massimo annuo di 3.000 euro. Nel 2018, quindi nel primo anno, l’incentivo sarà relativo all’assunzione di giovani under35 a tempo indeterminato, a patto che non abbiano mai avuto prima rapporti d’impiego stabili. Da gennaio 2019, l’esonero sarà limitato agli inserimenti “fissi” dei giovani fino a 29 anni.

Da gennaio, inoltre, l’esonero contributivo salirà al 100% in altri due casi: in primo luogo il bonus intero, per tre anni, arriverà con la sottoscrizione di un contratto a tutele crescenti di giovani che hanno svolto alternanza per almeno il 30% delle ore previste, o soggetti a periodi di apprendistato di primo o di terzo livello.
La seconda casistica sarà relativa alle regioni meridionali, per le quali verrà applicato l'incentivo al 100%, ma solo per un anno, e riguarderà giovani e disoccupati “senior”.

In merito alla formazione professionale, nel 2018 verrà previsto un credito d'imposta per le spese di formazione del personale dipendente nel settore delle tecnologie previste dal Piano Nazionale Impresa 4.0. L'importo massimo annuo sarà pari a 300.000 euro per ciascun beneficiario. Il credito spettante, all'interno di tale limite,  sarà pari al 40% delle spese sostenute nel periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2017, relative al costo del personale occupato nelle attività di formazione.
Saranno previsti, inoltre, stanziamenti per i percorsi di istruzione e formazione professionale, per il finanziamento dei percorsi formativi relativi ai contratti di apprendistato per la qualifica e il diploma
professionale e relativi all'alternanza tra scuola e lavoro e per le attività di formazione relative all'apprendistato professionalizzante.

Verranno ritoccate le fasce reddituali per aver diritto al cosiddetto Bonus Renzi, il quale spetterà a chi avrà un reddito complessivo non superiore a 24.600 euro (in precedenza 24.000 euro). Il bonus, inoltre, continuerà a decrescere (come già in vigore), sino ad annullarsi, fino al raggiungimento di un importo complessivo pari o superiore a 26.600 euro (a fronte dei 26.000 euro attualmente in essere). Non viene modificata la misura del credito, pari a 960 euro annui.

Dal 1° luglio 2018, inoltre, i datori di lavoro dovranno obbligatoriamente gestire il pagamento degli stipendi attraverso gli istituti bancari o gli uffici postali, con specifici mezzi tracciabili (bonifico, pagamento elettronico, emissione assegni), vietando quindi il pagamento della retribuzione in contanti.

Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, per le imprese di rilevanza economica strategica a livello regionale, il cui organico risulta superiore a 100 unità lavorative, è consentita, come indicato dal Sole24ore, "una deroga ai limiti massimi di durata del trattamento straordinario di integrazione salariale, previo accordo stipulato in sede governativa; si consente alle regioni di autorizzare, per un periodo massimo di 12 mesi, le proroghe in continuità della cassa integrazione guadagni in deroga concesse entro il 31 dicembre 2016 e aventi durata con effetti nel 2017, relative a crisi aziendali incardinate presso l’unità di crisi del MISE o delle regioni."

Fonte: Sole24ore